martedì 15 dicembre 2009

Intolleranza


Il dodo lanciò il dado e si estinse. L'uomo lancia i dadi e poi si impicca. Dopo anni di dittatura siamo ancora qui che cerchiamo la libertà, anzi no, siamo convinti di averla. Ma che cos'è la libertà??? È quella cosa di cui non sentiremo mai la mancanza fin quando non sarà cancellata completamente, come diceva un uomo a caso e che per caso insieme ad altri uomini scrissero un pezzo di carta che oggi contestano tutti per ignoranza. “La libertà è come l'aria, ci si accorge che è importante solo quando essa incomincia a scarseggiare”. La differenza sta nel fatto che togliamo questo strano oggetto astratto, ad alcune persone perché non le consideriamo tali, ma non è colpa nostra ci hanno insegnato che l'essere umano è alto biondo con gli occhi azzurri. Quando pensiamo a un essere umano non pensiamo ai bambini soldato Africani, non pensiamo agli operai Cinesi, non pensiamo alle donne sfruttate e costrette alla prostituzione, certo queste immagini sono troppo crude e per questo il nostro cervello, giustamente, cerca di eliminarle, ma esistono e diciamo che noi non ne possiamo nulla ma sappiamo che non è vero. Suvvia non soffermiamoci in questi piccoli dettagli, grandi come il mondo, che poi divento insopportabile. Chi dice la verità è una persona scomoda in una società basata sulla menzogna. Per fortuna l'uomo è razionale, quindi tutto ciò che è razionale è reale e viceversa, dunque non è vero che gli operai muoiono nelle fabbriche, che non sappiamo ancora oggi dove infilare gli avanzi dell'energia nucleare e l'amianto. Donne d'Italia voi non venite violentate dai vostri mariti siete voi che vi invetate tutto, i vostri fratelli e i vostri padri vi dimostrano solo il loro amore in modo caloroso. Però il crocifisso fa parte di questa cultura corrotta e quindi, Io Cittadino Italiano, Esigo, Pretendo e Voglio vederlo dentro ogni struttura pubblica e privata. È questione di principio. Se io andassi in un paese in cui regna la dittatura mi costringerebbero a rispettare la loro religione! Sì Io cittadino Italiano Esigo, Voglio, Desidero, Bramo, Sogno, Spero un paese dittatoriale! Il crocifisso sarà il simbolo della nascita di una nuova era e non più simbolo di salvezza ma di prigionia!

sabato 24 ottobre 2009

Forse era solo stanchezza


Dopo viaggi introspettivi nel mio essere e non aver compreso nulla di nuovo, sono tornata con i miei pensieri strampalati e arrivata alla conclusione che ciò che è scritto nella mia carta d'identità non mi identifica. Non mi sento italiana, la mia mentalità si discosta dai miei concittadini, apparentemente la gente vive bene, è felice del governo, l'ottimismo incombe su queste persone che in teoria dovrebbero avere la mia stessa formazione. Dovrei essere razzista come tutti, dovrei trascorrere le mie giornate a pensare dove andrò in vacanza, dove andare a ballare il sabato sera, e invece no, talvolta mi soffermo in quanti modi diversi potrei concedermi l'eterno riposo oppure cosa si dovrebbe fare perché l'Italia diventi qualcosa di bello, un luogo in cui sia piacevole vivere. Il mondo è infestato dai comunisti che fanno festini a cui aderiscono uomini piccoli con i capelli trapiantati di 70 anni e minorenni, ma che ne possiamo noi minuscoli essere che siamo semplicemente dei quark, anzi esserini più piccoli in confronto all'universo in espansione. Io ho visto gli alieni, sono i comunisti e stanno infestando il mondo che deve essere diviso in parti disuguali, l'80% al 20% e il 20% all'80%, altrimenti che mondo sarebbe? Non sarebbe formato da esseri umani.
Beato colui che ha creato la bomba atomica, solo che ha sbagliato doveva crearne mooolte di più, tante per ditruggere l'uomo il quale non è altro un aggregato di molecole le quali si specializzano e formano cellule le quali a loro volta formano organi di cui farei volentieri a meno. Eppure tutto è così, c'è chi è irrazionale e chi invece è razionale e giustifica la guerra. L'irrazionalità quantistica e relativa sostiene semplicemente che l'uomo è fatto di carne mentre la razionalità ha questa idea che l'uomo possiede la ragione. L'uomo ha torto, e se mai avesse un cervello lo userebbe male, notiamo che la storia non è insegnante ma semplicemente un libro noioso e polveroso che tutti dimenticano in fretta.
A 20anni sentirsi fuori dal gruppo, l'accorgersi di non avere nessuno al proprio fianco che lo prenda seriamente per il suo stato confusionale e pessimista, perdere la capacità di ridere, il sarcasmo che incombe nascondendo una cruda verità che non è chiara e distinta da ogni fonte di dubbio e dunque non può essere un'idea innata. L'irrazionalità si presenta da regina in un mondo in cui la razionalità principesca governa al posto della madre, tutti che ragionando sulle troppe popolazioni. Il bianco è l'unico colore conosciuto come simbolo di perfezione, quando è più plausibile l'abbronzatura.
Ma ormai siamo giunti al limite di una funzione la cui derivata è semplicemente un'incognita che simboleggia il nostro futuro, ed ovviamente il tutto è nel terzo quadrante.

sabato 3 ottobre 2009

La peggior razza è quella umana


Dopo un lungo viaggio introspettivo, mi sono resa conto che ci sono in giro persone acculturalmente ignoranti. Non che io non lo sia, dopo aver perso la capacità di esprimermi con frasi di senso compiuto nell'unica lingua che io sia riuscita ad imparare nella mia breve vita, ho preso una decisione che forse avrei dovuto prendere tempo fa.
D'ora in poi sarò trasgressiva elevato all'infinito, nell'illusione di un'Italia unita, in un frammento di crosta terrestre che non è neanche l'1% del Pianeta, in cui vive la menzogna io non posso che essere sincera. Cercherò di seguire la legge e di pagare le tasse.
In un'Italia illusoria, in cui tutto è trasgressione, la mia trasgressione sarà non essere trasgressiva, ma essere semplicemente una cittadina di una nazione inesistente.



Il nozionismo non porta ad altro che studiare un Leopardi e un Schopenhauer pessimisti, ma all'atto pratico sono gli unici che hanno visto lontano cha hanno vissuto concretamente la società che li circondava dando la visione quasi corretta dell'esistenza. Non sono stati pessimisti ma realisti. In un'umanità disonesta, talmente disonesta che si priva essa stessa del necessario per vivere in salute e sfiorare la serenità. E pensare che una persona mi disse che l'uomo per natura tende la sua vita verso la felicità, io osservo e non vedo altro che distruzione, l'uomo che rifiuta, con tutto sé stesso, sé stesso.
Per non identificarmi in questa specie maledetta da sé stessa ho smesso di guardarmi allo specchio, in questo mi illudo di essere un altro animale, non importa quale esso sia, basta non essere uomo, sì, perché egli è l'unico animale che provoca dolore per il puro piacere di farlo. Ed io perché devo rimanere imprigionata in questa pelle, imprigionata dal mio stesso DNA?
Che soluzione trovare per ritornare al tempo primordiale in cui l'uomo cercava di migliorare la propria condizione, vivere un illuminismo concreto e non puramente ideologico e ipocrita? di certo non può più bastare l'imperativo categorico con le sue leggi massime e nemmeno con l'imperativo ipotetico. Basterebbe forse smettere di pulirsi le natiche con della carta dorata macchiata dal sangue dei nostri padri, e iniziare a leggere qual pezzo di carta, capirlo, comprenderlo e applicarlo.
Talvolta il mio positivismo, e non l'ottimismo di un nano dai capelli trapiantati, mi illude a tal punto che credo che l'umanità, un giorno, possa diventare più giusta.

mercoledì 2 settembre 2009

A volte torna


L'inspirazione è tornata, in questi mesi di agonia mi ero dimenticata di respirare.
Ebbene sono giunta alla conclusione che il pervertito è colui che va contro il proprio istinto, ma qui si sa che tutti vanno contro i propri istinti. E mi ritrovo qui immersa nel nichilsmo più sfrenato.
Ammetto di essere stata contagiata dall'influenza degli ignoranti, ovvero che ho ignorato, che vi credete che stia insultando oppure semplicemente danneggiando i vostri bei grugni? No, non oserei mai, miei cari, perché perdermi nel cuore della nonna, per poi scoprire che era un lupo?
Ebbene sto impazzendo, ma che cos'è la pazzia? La malattia dei sani!!!! Eh già perché se fossi malata , odio i medici, sarei già morta...ma un morto non può morire due volte! e qui casca l'asino..ma che ne sapete voi, con le vostre macchine lucide e perfette con il conto in banca in rosso! che ne posso sapere io che non ho un conto in banca!!!
È inutile credere che tutto quanto sia bello, tanto è vero che credo di essere fortunata di vivere in montagna, eh già ora che anche le risaie sono belle che inquinate!! Sì, sì!!!! Torino sovrasterà delle falde acquifere inquinate, la pianura padana starà sopra l'immondizia!! Questa sì che è notizia!! altro che Napoli!! Ammetto che sono felice, sì per Bossi, sarà contento nel vedere la sua Pianura Padana inquinata per merito di...mafiosi Piemontesi!!! Questo sì che fa ridere, assurdo nell'assurdo non trovate? Oppure eravamo semplicemente all'oscuro di tutto!
Ma voi non ditelo in giro, la realtà è che fu tutta colpa di un Albanese, che era figlio di un Marocchino e di una zingara rumena, la quale era imparentata con una napoletana, che a sua volta per sua fortuna sposò un politico il cui nome è Bossi. Ammetto che queste frasi confuse mi furono riferite dalla mia parrucchiera, la quale ha il vizio di darmi sempre brutte notizie e poi tranquilizzarmi con dolci parole infatti un giorno mi disse di essere lesbica e di essersi innamorata di me. Io le ho spiegato chen non possiamo, per la mia incolumità capite? Io non voglio essere picchiata, voglio mantenerli i miei diritti! Ah già, anche io oramai, ne sono priva, vivo in un Paese antiliberale, anti democratico, anti tutto tranne che alla perversione! eh, grazie, ma io il mio istinto di sopravvivenza l'ho conservato, devo solo cercarlo.

giovedì 27 agosto 2009

EROE



"Questa che vado a raccontarvi è la vera storia di Luigi delle Bicocche,
eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà”


Piacere / Luigi delle Bicocche
Sotto il sole faccio il Muratore e mi spacco le nocche
da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper
che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un Chopper
invece io passo la notte in un Bar Karaoke
se vuoi mi trovi lì / tentato dal videopoker
ma il conto langue e quella macchina vuole il mio Sangue
un soggetto perfetto per Brahm Stoker
TU
che ne sai della vita degli Operai
io stringo sulle spese / Goodbye Macellai
non ho salvadanai da Sceicco del Dubhai
mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a Snai
io sono il pane per gli usurai ma li respingo
non faccio l’Al Pacino / non mi faccio di Pachinko
non gratto / non vinco / non trinco / nelle sale Bingo
man mano mi convinco

che io sono un Eroe
perchè lotto tutte le ore
sono un Eroe
perchè combatto per la pensione
sono un Eroe
perhcè proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari
sono un Eroe
perchè sopravvivo al mestiere
sono un Eroe
straordinario tutte le sere
sono un Eroe
E te lo faccio vedere
ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere

Stipendio dimezzato / o vengo licenziato
a qualunque età io sono già fuori mercato
fossi un ex SS novantatreenne / lavorerei nello studio del mio avvocato
invece torno a casa distrutto la sera
bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera
io sono al verde / vado in bianco / ed il mio conto è in Rosso
quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera ?
SU
vai / a vedere nella galera / quanti precari / sono passati ai mal’affari
quando t’affami / ti fai / nemici vari
se non ti chiami Savoia scorda i Domiciliari
finisci nelle mani di strozzini / ti cibi
di ciò che trovi se ti ostini a frugare i cestini
ne l’Uomo ragno ne Rocky ne Rambo ne affini
farebbero ciò che faccio per i miei Bambini

sono un Eroe
perchè lotto tutte le ore
sono un Eroe
perchè combatto per la pensione
sono un Eroe
perhcè proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari
sono un Eroe
perchè sopravvivo al mestiere
sono un Eroe
straordinario tutte le sere
sono un Eroe
E te lo faccio vedere
ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere

Per far denaro ci sono più modi / potrei darmi alle frodi
e fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi
c’è chi ha mollato il Conservatorio per Montecitorio
lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody
io vado avanti e mi si offusca la mente
sto per impazzire come dentro un Call Center
vivo nella camera 237 / ma non farò la mia famiglia a fette
perchè sono un Eroe

sono un Eroe
perchè lotto tutte le ore
sono un Eroe
perchè combatto per la pensione
sono un Eroe
perhcè proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari
sono un Eroe
perchè sopravvivo al mestiere
sono un Eroe
straordinario tutte le sere
sono un Eroe
E te lo faccio vedere
ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere

mercoledì 19 agosto 2009

Disuguaglianza tra i sessi


Da un po' di tempo mi mancava l'idea, ma essa non è altro un qualcosa che vive all'interno della nostra mente. L'idea non ha dei sentimenti, non ha vita né morte; suvvia bando alle ciance che il concerto abbia inizio, che il sipario si apra che un nuova bugia, o verità, si apra ai nostri occhi.
L'uomo dal canto suo non ha altro che la forza che lo rende superiore al gentil sesso, che per conto mio non è poi così gentile. Perché definirlo gentile quando può rovinare la vita di un uomo, vendicarsi per qualcosa che non ha fatto? Non fraintendete le mie parole, ma non reputo tutti gli uomini dei bastardi come tutte le donne gentili e affettuose. Bisogna ammettere che pur essendo nel terzo millennio la parità tra i sessi non esiste. Una donna, se non in casi isolati, per avere un lavoro importante deve faticare almeno il quadruplo di un uomo e allo stesso tempo a parità di lavoro ella ha uno stipendio inferiore. D'altro canto solo la donna ha diritto alla maternità, senza dover chiedere nulla a nessuno, questo gli viene concesso, un padre deve chiedere la paternità, ed io mi chiedo perché? Perché un padre per avere il diritto di essere padre ed accudire il proprio figlio deve chiedere mentre la donna no? Ma questo bisognerebbe chiederlo a chi costruisce leggi al posto nostro, ma nella società i pensieri di donne e uomini sulle stesse azioni è ben differente.
Se una cinquantenne inizia a frequentare un ventenne è giustificata: "Eh fortunata lei!" oppure "Vuole sentirsi ancora giovane"; un cinquantenne inizia a frequentare una ventenne è un pedofilo: "Potrebbe essere sua figlia" oppure "Che porco!". Potrebbe darsi che entrambi compiano una buona azione, oppure che entrambi sbaglino.
Una ragazza con molti partner: "Che zoccola"; un ragazzo con molte partner: "Lui si che è un figo".
Una ragazza che si masturba è eccitante, un ragazzo che si masturba è un poveretto, sarà che entrambi non hanno un partner?
Sarà che tutte queste nostre idee, queste nostre concezioni fanno sì che, in una società "all'avanguardia", siamo ancora all'età della pietra? Sarà forse per questo che l'uguaglianza tra uomini e donne sia solo un'utopia e solo scritto in una carta che tutti si sono dimenticati che esiste?
Che casualità che io mi ponga così tante domande a cui non ci sarà mai una risposta plausibile tra la folla, eppure sarebbe così semplice.

mercoledì 12 agosto 2009


Sarà che la gelosia mi ha annebbiato la mente, sarà che come al solito ho seguito l'istinto e non la ragione. Sarà che per molti sono una ragazza che affronta la vita con leggerezza, sarà che forse mi piace semplicemente sorridere nonostante veda sempre l'altra faccia della medaglia. Sì, sono egoista ed egocentrica quando penso alla mia vita, ma posso anche essere colei che pensa agli altri e dedica tutta sé stessa ai propri cari senza pretendere nulla in cambio.
Sarà che a volte mi piace buttarmi nel vuoto e nel buio per vedere che cosa succede, mi piace provare nuove esperienze mantenendo la mia integrità morale. Alcune persone non si fidano per la mia pazzia, per la mia incostanza e la mia incoerenza, sarà forse che talvolta mi piace stravolgere le regole.
Forse credo ancora che la società sia composta da persone e non da macchine costruite male oppure da pecoroni, sarà per questo che talvolta ho la sensazione di essere pazza.
Sarò stupida ad ostinarmi a credere che un giorno tutto andrà meglio e lavoro in preparazione di quel giorno. Sarà che alcune volte ritengo i miei sacrifici inutili. Sarà che ritengo ancor più vero che la gente si sia dimenticata di avere un cervello. Sarà che forse "sono rimasti a fare da padroni i soliti ladroni che però han cambiato i nomi". Sarà che ho per vizio principale non tenere la bocca e gli occhi chiusi quando qualcosa non va. Sarà che sono schierata politicamente e socialmente solamente per far vivere meglio chi vive peggio. Sarà che molte persone non fanno ciò che dovrebbero fare.
E per concludere sarà che per tutto questo sulla mia lapide voglio che sia scritto "sono morta mentre ero viva", perché io la mia vita voglio viverla e non attraversarla passivamente.

domenica 26 luglio 2009

Amica mia


La tua storia troppo complicata da comprendere e da spiegare. Troppe sofferenze hai dovuto subire, per questo è facile capire il tuo bisogno di solitudine.
Persone pigre che non hanno la voglia di trovare la forza per darti il coraggio di ricominciare, ti abbandonano donandoti sofferenza nelle sofferenze.
Certo la tua malattia spaventa, perché non esiste una cura, è una malattia mentale, forse tra le peggiori. Le persone che sul tuo cammino hai incontrato si sono scordati che anche tu hai dei sentimenti, delle emozioni, così quando hanno finito il loro lavoro se ne vanno, lasciandoti nella tua solitudine ormai forzata.
Ricorderò sempre il nostro primo incontro, con disinvoltura mi presentai, tu mi sorridesti timidamente. Ci fu subito intesa e dopo poco tempo iniziasti ad abbracciarmi come gesto di amicizia. Un gesto che nella società dei sani è diventato privo di significato.
Io testarda non ti lascio sola, io testarda voglio farti conoscere quel poco che so, quei pochi luoghi che ho visitato.
Ti stai imponendo dolore fisico per poi trovare sollievo nella morte, ma io testarda non posso accettarlo, troppo velocemente mi sono affezionata, ed egoisticamente voglio farti vivere.
Sei un'emarginata dalla società, perché essendo tu una schizofrenica non puoi comprendere la realtà, ma per me sei un'amica che sta affogando.

venerdì 24 luglio 2009


Quando morirò sarà troppo tardi per dire "è troppo tardi". Dopo che sarò lì sdraiata, con il cuore fermo, il sangue solido, il corpo freddo, gli occhi fissi verso il cielo, i batteri decompositori si impossesseranno di me. Diventerò l'ennesima fonte di cibo, sazierò la terra, nutrirò le radici ed evaporerò nell'aria. Nel punto esatto in cui il mio corpo cadrà, proprio in quel punto, nascerà e crescerà l'albero della morte

giovedì 23 luglio 2009

"Che io possa vincere ma se non dovessi riuscire che io possa tentare con tutte le mie forze"


Il mio egoismo, il mio volermi estraniare dalla realtà mi ha sempre portato a provare emozioni mai provate prima, a cercare nuovi stimoli che possano completarmi.
Forse per questo non riesco più a fare a meno dei loro occhi ricchi di curiosità e semplicità, dei loro gesti affettuosi e sinceri.
Ogni volta al loro fianco è una sensazione nuova, è come se fosse la prima volta.
Molti dicono che sono una brava persona perché dedico quasi tutto il mio tempo libero a loro, ma non mi conoscono. Sono io che ho bisogno di loro e non viceversa; loro potrebbero tranquillamente fare a meno della mia compagnia, io senza di loro mi sentirei vuota, incompleta.
Come non sciogliersi davanti a un sorriso sincero? Come non commuoversi quando, superato il traguardo, ti corrono incontro alla ricerca di un sostegno?
Dalla società dei "sani" loro vengono emarginati perché considerati inferiori, in realtà sono gli unici che possono insegnarci a vivere, sono gli unici che possono insegnarci il vero significato della parola umanità.
Il coraggioso non è colui che compie un'azione straordinaria ma colui che nella quotidianità riesce a dare il mille per cento.
Ed io che posso dir loro? Semplicemente, grazie.



Quando qualcosa di bello finisce è difficile accettare la realtà. L'illusione ingombra le nostre menti per non ammettere la cruda verità.
Un cantante diceva che tutto va come deve andare, ma la mia complessa psiche non riesce ad essere uno spettatore passivo, lasciando che i fatti gli scivolino addosso. Stranamente, le mie personalità si sono coalizzate perché non possono permettere che l'infelicità prenda il sopravvento nei cuori delle persone che mi circondano. Un vecchio amico diceva sempre che continuando a fare la crocerossina avrei annullato la mia persona, forse aveva ragione, forse non aveva capito nulla di me. Perché quando la persona che ami è felice la sensazione è indescrivibile, così quando essa è triste, delusa, arrabbiata, affranta ci si sente piccoli e inutili.
Alle volte la sola vicinanza, il solo ascoltare non basta , le mie personalità irrazionali e razionali mi impongono di agire, ma le mie domande sono tante e tutte senza risposta. Come far ritrovare il sorriso a una coppia di vecchia data? Dovrò inventarmi qualcosa, purtroppo non sono mai stata molto fantasiosa né creativa.
Vorrei che il tempo scorresse più veloce per arrivare, finalmente, al momento in cui le risate veglino nuovamente sul loro volto ed io osservarli in un angolo lieta.

martedì 9 giugno 2009


Ciò di cui sto per parlare non vi piacerà, perché vi risulterà inutile, incomprensibile e poco gradevole.
Voi, che non leggerete queste mie parole disperate, continuerete a non ascoltare la voce di una donna, ragazza, di una cittadina. Non fatelo potrebbe convertirvi al realismo oppure alla pazzia narrando di fatti presenti e già accaduti.
In un secondo ho ripercorso la storia italiana arrivando alla conclusione che l'unica definizione accettabile della sua unità è: "insieme casuale di popoli diversi che si odiano reciprocamente ma che hanno in comune l'ignoranza, la delinquenza e la voglia di essere sottomessi".
Mi insulterete ma ripensandoci non trovo altro termine migliore perché dovrei negare l'evidenza?
L'Italia esiste nella cartina geografica ed è espresso in una carta la quale ora ha preso il posto nelle toilette (se non avete compreso alla fine del post vi darò la risposta).
Questa Italia che io ho sempre ammirato, e forse troppo amato, per la sua diversità, per la sua voglia di vivere, per la sua sensibilità. In questi ultimi giorni ho scoperto che è stata tutta una mia illusione, un mio sogno, ora mi sono svegliata tutto è più chiaro e distinto da ogni fonte di dubbio.
L'Italia non esiste di conseguenza il popolo italiano non esiste. Si può parlare di popoli italiani i quali a sua volta non è formata da persone ma da pecoroni che ama farsi rompere senza l'uso della vasellina, ma questo è ovvio. Io soffro all'idea che tali avvenimenti mi abbiano portato a pensare questo dei miei concittadini, dei miei vicini di casa.
Credevo che almeno il vostro individualismo vi avrebbe portato a fare una scelta sensata, invece no, combattete andando contro i vostri stessi interessi. Io non ho mai preteso che il vostro stile di vita fosse uguale al mio, non ho mai preteso che pensaste come me. Però dal vostro combattimento sembrate come degli assettati che invece di andare incontro a un fiume vanno incontro al mare.
Cari miei vi sto dando degli stupidi pecoroni ignoranti, ed è proprio quello che penso di voi. Potreste ribattere che non avete un'alternativa valida, su questo si può anche concordare ma ricordate sempre queste parole "alle volte l'alternativa bisogna crearsela".
Più passano gli anni più credo che abbiate spento il cervello, perso la dignità e il senso di vergogna.
Insultandovi, insulto anche la pseudonazione di cui sono membro, purtroppo.
Da qualche giorno inizio a vergognarmi di avere la cittadinanza italiana, mi vergogno di avere dei pagliacci parlamentari, mi vergogno di vivere nella patria dei mafiosi, mi vergogno di avere come concittadini delle pecore che hanno paura di esprimere la propria idea.

Mentre scrivo queste parole di amarezza lo schermo mi appare sfocato, le lacrime percorrono il mio viso, ma voi che odiate la Madre Patria non potete capire. L'indifferenza con cui vivete ogni giorno mi uccide.
Tempo fa litigai con un mio amico perché sosteneva che voleva vivere all'estero, ora comprendo le sue motivazioni, e potrei anche attuare la sua tattica. Sì scappo come da codarda, è da troppi anni ormai che combatto una guerra persa in partenza se si è da soli o in poche persone.
Voi volete perdere diritti e libertà? Volete alimentare la mafia? Vi piace mettervi a novanta?
Fate pure, io non ci sto.





P.S La carta è la nostra cara e vecchia Costituzione!

mercoledì 3 giugno 2009

Nano ha rapinato, truffato ma poverino non è colpa sua, la causa è del vicino che abita di fronte a lui. Nano che difende la famiglia ha divorziato ma poi finalmente ha trovato la sua dolce metà. I divorzi non sono causa sua ma del solito vicino di casa.
L'ultima moglie ha deciso di divorziare perché si è divertito con delle quindicenni ma non è colpa sua, è colpa del solito, sì sempre lui, vicino di casa.
E diciamolo che il vicino è un comunista rosso che porta qui i clandestini che sono tutti dei delinquenti, e soprattutto rubano ciò che non gli appartiene si appropriano delle case, delle scuole, del cibo, persino lavorano (quando non delinquono ovvio) al posto Nostro!
Quindi Noi ora ci armiamo e ci difendiamo da questo sopruso, da questa violenza, i clandestini sono ovunque, sono in mezzo a Noi, difendiamoci!!!!!!
Quel Nano ha ragione, non è malefico ma è il nostro salvatore!!! Dobbiamo creare tante famiglie e difenderle tutte quante!!!
Stiamo attenti, perché oltre ai clandestini, c'è una razza molto pericolosa i LAICI! Loro sono ovunque potrebbero obbligarci a diventare tutti dei gay, lesbiche, bisessuali, transessuali...Bisogna stare cauti! Solo tramite l'intolleranza e il razzismo riusciremo a mantenere la Nostra razza unica e superiore!!!
Prendiamo il fucile, bruciamo i libri e insieme anche quelle poche cellule celebrali rimaste, per far rivivere l'emozione della mancanza di libertà in tutto il mondo e non solo in Africa, in Asia e in America Latina. Noi abbiamo il dovere di imporre una dittatura con a capo Nano! Lui ci porterà alla felicità!
Forza! E che il Nostro Popolo sia quello delle non-libertà!

martedì 26 maggio 2009


Iniziò a guardare il cielo, si chiese come mai fosse così azzurro, così ricco di stelle. Si domandava come mai percepiva il color bianco invece che rosso visto che l'universo si sta espandendo e le galassie allontanando. Poi capì: il rosso viene inglobato da tutto ciò che non è rosso. Cominciò a sentirsi un insetto, lei misera donna insignificante, resa ancora più insignificante dal dittatoriale maschilismo, come poteva cercare di capire l'universo. Lei nella sua inutilità, nella sua piccolezza e imperfezione cercare di comprendere l'infinito.
Noi siamo destinati alla morte come tutto qui sulla Terra, siamo limitati e di certo non possiamo comprendere le antinomie di questo mondo che ci disprezza. C'è chi per vivere meglio si rifugia in una religione come dargli torto? Ma non scoprirà mai Dio se non dopo la morte e di certo non potrà tornare indietro a raccontarlo. La morte non può essere sconfitta nemmeno con la crema antirughe, neanche con i lifting, né tanto meno con i trapianti dei trapianti. Possiamo allungarci la vita ma non sconfiggere colei che ci donerà l'eterno riposo.


Scusate, si trattò di un semplice caso di onicocriptosi.

giovedì 21 maggio 2009

Ciò che mi diverte è che di solito si parla dell'amore romantico, quello travolgente, passionale dimenticandosi di quello non ricambiato, quello che vorresti non esistesse invece è lì che perseguita, come una macchia indelebile che non vuole andare via.
Non si può classificare l'amore nella sua molteplicità, però non credo sia giusto nei confronti per le persone che soffrono, che hanno sofferto e che, ahimè, soffriranno, non esplicare i lati negativi di questo forte sentimento.
All'inizio di una relazione tutto appare bello, sembra che il mondo stia sorridendo e che tutto è rose e fiori; poi chissà per quale motivo ci si abitua al partner fino a che via via l'amore si scioglie come neve al sole. Non oso immaginare quante persone siano state tradite: è come se il mondo crollasse addosso, forse neanche una pugnalata dritta al cuore può provocare tanto dolore. Non contiamo poi tutte le volte che si è stati rifiutati: una parte muore.
Non so per quale motivo oggi abbia avuto questa idea malsana di parlare di questo sentimento che ci riempie la vita, anche se a volte vorremmo che non ne facesse parte, forse perché ricco di ricordi o di tante piccole realtà che ogni giorno le persone vivono.
Forse Rhett aveva ragione quando si rivolse a Rossella dicendo "francamente me ne infischio" rinnegando tutto l'amore che per lei provò e che lei non ebbe mai per il marito.

martedì 12 maggio 2009

Gli uomini scelgono Barabba



9 Maggio 1978 due personaggi importantissimi della nostra storia sono stati uccisi. Onorevole Aldo Moro e Peppino Impastato, due parti opposte uno DC l'altro PC. Hanno segnato il nostro tempo e l'avrebbero fatto comunque se fossero rimasti in vita, ma troppo scomodi a chi gestiva il potere in quegli anni. Loro hanno guardato la morte negli occhi e l'hanno affrontata.
Mi piace ricordarli così (anche se io in quegli non esistevo ancora), come degli eroi a fumetti senza il lieto fine.
Quando pensiamo all'Italia, ai fatti che ultimamente ci hanno coinvolto, credo che loro si stiano rivoltando nella tomba, loro non avrebbero permesso tutto questo. Loro sono morti per noi, per darci quel pezzo di libertà e giustizia in cui credevano tanto.
Noi siamo i complici di questi omicidi: con il nostro menefreghismo, con l'assenza di volerci sciogliere da questa libertà subdola e apparente.
Noi uccidiamo questi personaggi per la seconda volta negando i valori come la giustizia, la libertà, l'uguaglianza, l'universalità dell'individuo, il concretizzarsi del sogno di un'Italia finalmente unita.
Ma si sa che la massa tra il Salvatore e l'Assassino, sceglie l'Assassino.

mercoledì 6 maggio 2009

Le memorie di una Pazza


È un periodo in cui scrivere mi riesce difficile, anche se la mia lingua è come una lama ben affilata, perché come miglior difetto è l'incapacità di creare silenzio, intontendo chiunque mi stia vicino.
La mia paura è di mantenere queste pagine virtuali vuote, perché la paura è di arrivare a un punto in cui io sia vuota, ovvero guardarmi dentro e vedere solo un fegato mal ridotto, due polmoni neri che respirano a fatica, un cuore che batte lentamente e del sangue parzialmente anemico.
L'angoscia di essere mentalmente sana, di essere parte integrante di questa società che ogni giorno rinnego, che ogni giorno cerco di sconfiggere e di cambiare, in modo che sia più giusta e soprattutto in pace. Per questo ho copiato il titolo di Flaubert colui che fu arrestato per un romanzo considerato amorale, al giorno d'oggi sarebbe semplicemente realistico, descriverebbe la mentalità del 90% delle donne che io ho incontrato nel mio percorso. Anche lui ebbe delle memorie, anche lui fu pazzo.
Pazienza gli pagherò i diritti d'autore, oppure perché no, chiedere alla nostra compagna di viaggio, Vero, di chiederli in tribunale insieme agli alimenti. Ebbene pure lei ormai andrà nello stesso bagno con la Lussuria, insieme sventoleranno la bandiera rossa cantando Bella Ciao.
Io sospettavo che nella famiglia più amata d'Italia qualcuno rosso esistesse, ed ecco qui la conferma! Per evitare equivoci, il mio è puro e semplice sarcasmo per un argomento in cui il mio interesse è meno di 0.
Ma se davvero i sani fossimo noi e i pazzi loro? I conti non tornerebbero i manicomi sarebbero inefficienti oppure privi di esistenza, ma ora che ci penso i conti non esistono..sono spariti con l'arrivo del Novecento, o meglio, sono diminuiti.
Intanto viviamo questo momento, questo pezzo di storia con la speranza (sì proprio la solita speranza che forse potrebbe anche diventare qualcosa di concreto una volta tanto), che prima o poi fioriscano le rose.

giovedì 16 aprile 2009

Potrebbe essere la soluzione



Rieccomi con la mia filosofia ontologica e gnoseologica dopo aver compiuto viaggi introspettivi e fisici. Il mondo non è come lo si vorrebbe, ma nella sua totalità antitetico: c'è chi muore perché mangia troppo e chi muore di fame, c'è chi ha troppo e chi niente, c'è chi non studia per ribellione e chi non studia perché non ha il diritto di farlo, c'è chi vorrebbe la libertà e chi invece se la toglie. Come disse un filosofo greco " il mondo è fatto di equilibri e dunque se esiste un oggetto o un sentimento deve per forza esserci il contrario": il bene e il male, la felicità e la tristezza, la pace e la guerra. Il troppo stroppia ma se ci fosse un po' più di bene o un po' meno di male non mi dispiacerebbe. Chi troppo e chi niente statisticamente tutti hanno un po' di tutto: io sono un barbone perché ho perso il lavoro non ho soldi, vivo di elemosina però c'è chi ha due ville al mare. Un po' strano come equilibrio. Forse Madre natura dovrebbe rivalutare le sue suddivisioni, ma poverina perché darLe la causa di tutti i mali e i beni? prendiamo le nostre colpe, ma no, non prendiamocele noi viviamo bene in questa democrazia fasulla, in questa libertà ipocrita. Tutto ci è concesso ma nulla ci è possibile.
Io, non vivo bene qui, non vivo bene perché noto tutto il marcio e non riesco a fare finta di nulla, di notte ho gli incubi. Sì, sono pazza e non lo dico con piacere ma quasi con disprezzo, perché se certa gente avrebbe rinunciato a un po' di potere questo non sarebbe accaduto.
Il mio egoismo, il mio egocentrismo mi ha portato alla follia per vivere la mia vita come credo, quasi senza compromessi. In questi giorni di assenza ho ripercorso la mia vita, ho guardato negli occhi i miei errori arrivando alla conclusione che, avendo pagato le conseguenze, non devo dimostrare nulla a nessuno se non a me stessa. Certo, senza nuovi stimoli involontari o volontari, interni o esterni, l'uomo come può andare avanti (in senso metaforico s'intende)? L'uomo, in quanto uomo, non è un'ameba.
Gli incubi che mi scorrono nella mente grazie a Lei, l'altra parte di me, che ha deciso di farmeli vivere anche in pieno giorno. Io, che sono la piena antitesi di me stessa, ribadisco che nella mia follia ho trovato la semplicità di un sorriso sincero, di un abbraccio donato con amore, forse ho scoperto il valore della vita. Non descrivo ciò per mostrarmi agli occhi degli altri superiore o diversa, ma solo per voler incitare tutti alla follia, di ascoltare quella parte antitetica. Costruitevi un mondo dove non sia l'ipocrisia, la sete di potere a vincere ma la vita. Tanto si sa: ci mettono al mondo e poi dobbiamo arrangiarci tanto vale farlo con serenità, giustizia, lealtà, amore. Un mondo folle potrebbe essere la soluzione ai nostri mali, rinchiudiamo i sani nei manicomi e chi lo sa che Madre natura o Dio decida di modificare l'equilibrio, anzi no, potremmo prenderci meriti del nostro impegno


mercoledì 25 marzo 2009

Il bel Paese


Con il mio passo lento e stanco ho camminato per quelle strade, con quelle persone che come me erano lì a sostenere l'Italia, questa Italia che molti stanno distruggendo.

Questa Italia che con fatica è stata unita ma basta poco per dividerla...
L'altra parte di me continuava a dirmi di non camminare, di prendere il treno e tornare a casa,io invece trovavo la forza che permetteva alle mie gambe di fare un passo dopo l'altro.
Da lontano ho osservato lui, uno dei più coraggiosi Italiani che io conosca: Don Ciotti. Che dire a un uomo che ogni giorno combatte, che trova coraggio nei suoi ideali, nella sua Italia Unita. Vero, è un uomo come tutti gli altri, ma io non riesco a non vederlo come un eroe. Se tutti noi fossimo almeno un decimo di ciò che lui è, forse l'Italia sarebbe diversa: Nano sarebbe in carcere, poco più della metà del parlamento non esisterebbe.
Adoro le utopie, forse per questo mi piace credere che un giorno esisterà l'Italia.
Mi riesce difficile concepire un'Italia composta solo da mafia e spaghetti.
Ho camminato faticosamente per Napoli, non ho visto l'immondizia, non ho visto la camorra; ho visto la bellezza delle opere storiche di quella città, ho visto la disponibilità e gentilezza dei Napoletani. Ho assaporato il caffè più buono del mondo, la pizza più gustosa che abbia mai mangiato.
L'immondizia? Sì, c'era ma alla fine della manifestazione, non era dei Napoletani, era degli Italiani, degli stessi Italiani che credevo fossero venuti per lottare per l'Unità, per avere quel pezzo di giustizia che ci spetta, per diventare finalmente Italiani.

La nostra cara e vecchia Italia ha davvero bisogno di vivere la sua prima "storia d'amore" come disse qualche mese fa un cantante, ha bisogno di un'ondata d'aria fresca che le permetta finalmente di essere una Repubblica Democratica fondata sul lavoro e che il potere appartenga al popolo.


giovedì 5 marzo 2009

In CeRcA dI EqUlIbRiO


Ogni azione da me compiuta tende verso un equilibrio, ma una volta raggiunto Lei distrugge tutto e devo ricominciare da capo.
Le certezze che abbiamo: l'uomo tende verso un equilibrio interiore, ma fisicamente gli atomi tendono verso una situzione meno ordinata, l'entropia aumenta insiema al tempo.
Noi accumulo di atomi troviamo equilibrio nel caos.
Quindi credo sia logico pensare che viviamo in una società giusnaturalista senza saperlo. Il patto sociale non è ancora stato stipulato ma, prima o poi, accadrà: per avere sicurezza illusoria ci priveremo della libertà, ovvio, diventeremo uno stato totalitario. Perderemo la dignità, diventeremo un insieme di prostitute e gigolò inconsapevolmente.
C'è chi preferisce l'anarchia, chi vorrebbe la democrazia aristocratica, chi quella popolare, c'è ancora qualcuno che vorrebbe la monarchia assoluta, tutti tralasciano la monarchia costituzionale.
Viva la Regina! Ossequi alla tregina! Lei è una donna così di buon gusto, se il suo popolo non ha il pane lei sfornerà delle brioche calde alla crema per colazione. Mi sarò confusa?
Ma si sa che tutti i miei discorsi tendono all'Italiano medio e mi portano a parlare di Nano trapiantato e all'uomo vestito di bianco.
La mia vita è già tormentata ma loro due non mi sono di aiuto per per trovare il mio equilibrio.
Ho una legge da proporre:"Si può tentare di arrivare al proprio equilibrio purché non rovini l'equilibrio di qualcun altro.", per una volta potrei essere tutelata dall'interno e chissà potrei anche distogliere la mia mente da problemi sociali e pisocologici. Potrei soffermarmi sugli aspetti ontologici e gnoseoligici dell'Essere senza imporre la mia idea neanche nel caso in cui riuscissi a incontrare il Messia.
Come al solito, sul più bello, i miei occhi si aprono e l'altra parte di me tace.

martedì 24 febbraio 2009

Giustizia



Ogni momento in cui lui è incazzato la porta della mia stanza si apre. Lui si sfoga tra le mie braccia, troppo deboli rispetto alla sua forza. Con le mani consuma la sua rabbia, con la bocca assapora la mia verginità.
Mia madre finge di non sentire le mie urla, le mie ennesime lacrime.
Lui si diverte, lui ride, lui sostiene che noi donne siamo tutte delle puttane, siamo degli animali e questo è il destino che ci meritiamo. Sono fortunata a vivere con lui, perché come ragazza, come donna dovrei meritarmi di peggio.
Le mie ferite, ormai, troppo profonde per trovare una cura.
Lei ora mi parla -bisogna tenere unita la famiglia-, solo con pazienza e coraggio affronteremo tutto questo, se Dio ci ha mandato lui è segno che ce lo meritiamo, solo pregando riusciremo a farci perdonare, mettendo fine a tutto questo.

Ogni giorno le botte aumentano, ogni giorno le mie grida si fanno meno acute, le mie lacrime scorrono più lentamente.

Non la voglio più questa vita di merda, voglio anche io la mia possibilità, voglio anche io assaporare la libertà.

Odo pronunciare "Giustizia!", ma che cos'è la giustizia?
È ciò che permette ai cittadini di essere tutelati. Potrei denunciare quel bastardo! I miei occhi si illuminano finalmente nella mia vita vedo un po' di luce....ma....dopo qualche mese potrebbe essere libero.
Potrei scappare...potrebbe raggiungermi; l'unica soluzione è la morte.

Dopo cena lui cercò di nuovo di impossessarsi violentemente di me, ma io no, io non ci sto più. Ho comprato un coltello per l'occasione, lui è sorpreso, io lo colpisco fino a quando non sento le forze abbandonarmi. La mia stanza è un lago di sangue, ma non sono triste, finalmente l'odore della libertà.
Mi tuffo nella vasca, un bagno di un'ora ma sembra un'eternità. Mi cambio ed esco, mi incontro con i miei amici.
La serata più bella della mia vita!

Torno alla pozza di sangue, ormai la polizia ha scoperto tutto. Sul coltello le mie impronte, il giorno dopo lo passo in questura. Io sostengo che è stata legittima difesa, quel bastardo mi violentava.
Nulla, il coltello è stato acquistato tre giorni fa, hai premeditato quell'omicidio.
Mi sono liberata di una prigione per poi andare in un'altra, io dico no.

Gioventù bruciata.

martedì 17 febbraio 2009

Storia


Stavo correndo un lungo corridoio, sulle pareti erano appesi dei quadri impregnati di sangue, con parole a me sconosciute, che al giorno d'oggi non esistono più: Giustizia, Sicurezza, Convivenza, Umanità, Democrazia. Non potevo crederci , stavo percorrendo il corridoio del tempo. Ad un tratto mi accorsi che le pareti scorrevano nel verso opposto al mio, poi d'improvviso si fermarono: il quadro era lì. Con le loro immagini, la metafora era ovvia, tutte quelle parole, tutti quegli ideali sono stati cancellati, omessi da quel quadro. Un uomo vestito di bianco, a fianco un uomo un po' basso privo di capelli, e uomini nudi inginocchiati che pregavano questi due individui e prostitute svestite al loro fianco. Davanti a me il buio, cercavo di correre ma non potevo oltrepassare quel quadro e capii. Non potevo andare nel futuro, non potevo neanche cambiare strada, era ed è la storia del mio Paese. Una storia in cui non sapremo come andrà a finire se non vivendola.

venerdì 13 febbraio 2009

Surrealismo astratto


Due amanti persi nella notte correvano verso il mare senza sapere se sarebbero giunti a destinazione, però dovevano tentare, dovevano provarci, la loro vita dipendeva da quella scelta.
Questa è la mia vita, questa è la mia strada, non puoi impedirmi di vivere, non puoi impedirmi di morire. Puoi solo guardarmi, assaporarmi se vuoi, ma non quando vuoi, questo è il mio corpo decido io cosa farne, no non è vero, è la mia mente. E' l'Io chiamato subconscio che alle volte mi parla. E' la schizzofrenia, sento delle voci nel silenzio, forse è la mia coscienza.
Non lo so, non so niente. Che faccio qui? Mi ritrovo sdraiata a fianco a lei nel letto e una bottiglia di vodka liscia tra le mani. Ora vedo la luce, vedo il buio percepisco il suo calore, sento il suo respiro...ma è tutto così confuso non capisco più nulla. La realtà è così opaca, l'illusione è distinta da tutto il resto. Non so più se quello che vedo, se quello che sento mi appartiene, se i miei sensi sono veri, se sono miei o della donna che mi dorme vicino.
Ora ha smesso di respirare, la sua pelle via via diventa più pallida, piano piano il cuore smette di battere, ora vedo la foresta in lontanaza. Vedo la luna e il sole, la luce e il buio contemporaneamente, guardo le sue palpebre chiuse, le sue labbra ormai viola, provo a sfiorarle sono fredde, come tutto il suo corpo, provo ad aprire di più gli occhi.
Era il mio riflesso, l'altra parte di me.

domenica 8 febbraio 2009

età barocca

Il troppo stroppia. Non è vero. Il troppo è giusto. Se è trasgressione, meglio ancora. Che l'io ma non me stessa ama evadere questo tempo, rompere il muro del suono, per il semplice piacere di farlo. E che me stessa non osi contraddire l'Io più recondito potrebbe offendersi e tagliare i ponti. l'io potrebbe rompere le acque, perdere la verginità. Me stessa non può permettere un simile affronto; che dirà l'uomo la prima notte di nozze quando scoprirà che la verginità si è persa nella notte dei tempi per pura lussuria? Nulla.
Pure lui l'avrà persa con un pornostr che di sicuro gli avrà insegnato i trucchi del mestiere.
Se quel lui fosse una lei? Sarebbe una meretrice.
Se il mio lui fosse una lei questa sì che sarebbe trasgressione, evadere dal vero, da ciò che la mia coscienza mi impone. Adoro i contrasti interiori, me stessa rimette insieme i cocci sparsi qua e là della mia vita. L'Io li rompe. Ma non ho bisogno di giustificare le gesta abitudinarie, tutto è lecito.

martedì 27 gennaio 2009

27 gennaio



Oggi è un giorno come un altro, si dice che sia la giornata della memoria...
ricordare...
ricordare che milioni di persone sono state private di essere persone; ricordare che milioni di persone utilizzate in campi di concentramento come animali, come cavie.
Sento ancora l'odore di carne umana che fuoriesce da forni crematori, se chiudo gli occhi rivedo la montagna di capelli e dei tessuti fatti con essi. Con la mente percorro ancora quei corridoi con i volti dei deportati. Ragazzi, bambini, donne ognuno con lo sguardo di non voler perdere quel briciolo di dignità rimasta, di non perdere l'anima. In quei giorni, in quegli anni non sono stati ebrei, omosessuali, testimoni di geova, politici, zingari, musulmani, persone con handicap a perdere la dignità, non sono stati loro perché non hanno compiuto nulla per cui perderla sono state le vittime di questa storia da non dimenticare. La dignità è stata persa dai soldati che eseguendo un ordine da un pazzo hanno compiuto gesti indescrivibili.
Ricoprdiamo cosa è stato e non facciamo nulla su cosa è oggi.
Oggi ragazze rese delle prostitute, ingannate, illuse su una vita migliore. Mafie che obbligano negozianti a pagare il pizzo, operai a lavorare 14ore al giorno nelle cantine. In molte nazioni c'è ancora la pena di morte valida solo per chi non ha una stabilità economica, prigioni dove svolgono atti di tortura. Violenza sulle donne, sui bambini..bambine costrette a sposarsi o a prostituirsi.
Dove sono finiti i diritti umani stipulati nel 1948? Non sono mai stati utilizzati, solo scritti su una carta e sventolata quando fa comodo.
Ricordiamo il passata ma quando penseremo al presente?

mercoledì 14 gennaio 2009

Guardo il mio passato e vivo ogni giorno come se fosse l'ultimo che mi hai regalato, guardo al futuro e non so cosa ci sarà, cosa mi sarà regalato o se riuscirò nei miei obbiettivi.
Non potrò mai scoprire ciò che si nasconde alla soglia del domani e forse non dovrei permettere al passato di ritornare, di confondermi, rompendo il mio equilibrio. Questo capita a noi persone instabili, a noi che decidono di seguire il proprio istinto e le proprie passioni. Come direbbe una Emo, sono io uguale e diversa a me stessa, ma come nascondersi dietro a un'icona, a un ideale e mischiarsi nella massa? Perché non essere un Noi formato individui diversi l'uno dall'altra ma con alcuni obiettivi comuni? Perché non essere un Noi in cui ci si aiuta a vicenda per il solo piacere di aver svolto una buona azione? Perché non si può essere un Noi come umanità unita invece che divisi in Nazioni per avere come regnante una o più persone che svolgono solo i propri interessi? Tanti perché senza risposta, forse la risposta esiste ma è meglio non pensarci. Anche nascondersi dietro a un dito non aiuta.
Tutto quanto detto è scontato che sia Socialmente Inutile, quale essere umano vorrebbe sapere tutta la verità e nient altro che la verità soggettiva di un unico individuo?
Se per una vota ascoltassimo invece che parlare? Se per una volta, se per quell'unica volta ci comportassimo da amici invece che da consumisti parte integrante di una società che arricchisce ricchi, forse i muti ricomincerebbero a parlare, riusciremmo a comprendere i silenzi. Ma no meglio il rumore assordante delle automobili, della Televisione, delle radio, di tutta quella tecnologia che dovrebbe aiutare l'uomo in realtà è diventata la nostra droga, così come tutte le medicine.
Come tutti i discorsi privi di un senso non ha un lieto fine.