mercoledì 25 marzo 2009

Il bel Paese


Con il mio passo lento e stanco ho camminato per quelle strade, con quelle persone che come me erano lì a sostenere l'Italia, questa Italia che molti stanno distruggendo.

Questa Italia che con fatica è stata unita ma basta poco per dividerla...
L'altra parte di me continuava a dirmi di non camminare, di prendere il treno e tornare a casa,io invece trovavo la forza che permetteva alle mie gambe di fare un passo dopo l'altro.
Da lontano ho osservato lui, uno dei più coraggiosi Italiani che io conosca: Don Ciotti. Che dire a un uomo che ogni giorno combatte, che trova coraggio nei suoi ideali, nella sua Italia Unita. Vero, è un uomo come tutti gli altri, ma io non riesco a non vederlo come un eroe. Se tutti noi fossimo almeno un decimo di ciò che lui è, forse l'Italia sarebbe diversa: Nano sarebbe in carcere, poco più della metà del parlamento non esisterebbe.
Adoro le utopie, forse per questo mi piace credere che un giorno esisterà l'Italia.
Mi riesce difficile concepire un'Italia composta solo da mafia e spaghetti.
Ho camminato faticosamente per Napoli, non ho visto l'immondizia, non ho visto la camorra; ho visto la bellezza delle opere storiche di quella città, ho visto la disponibilità e gentilezza dei Napoletani. Ho assaporato il caffè più buono del mondo, la pizza più gustosa che abbia mai mangiato.
L'immondizia? Sì, c'era ma alla fine della manifestazione, non era dei Napoletani, era degli Italiani, degli stessi Italiani che credevo fossero venuti per lottare per l'Unità, per avere quel pezzo di giustizia che ci spetta, per diventare finalmente Italiani.

La nostra cara e vecchia Italia ha davvero bisogno di vivere la sua prima "storia d'amore" come disse qualche mese fa un cantante, ha bisogno di un'ondata d'aria fresca che le permetta finalmente di essere una Repubblica Democratica fondata sul lavoro e che il potere appartenga al popolo.


giovedì 5 marzo 2009

In CeRcA dI EqUlIbRiO


Ogni azione da me compiuta tende verso un equilibrio, ma una volta raggiunto Lei distrugge tutto e devo ricominciare da capo.
Le certezze che abbiamo: l'uomo tende verso un equilibrio interiore, ma fisicamente gli atomi tendono verso una situzione meno ordinata, l'entropia aumenta insiema al tempo.
Noi accumulo di atomi troviamo equilibrio nel caos.
Quindi credo sia logico pensare che viviamo in una società giusnaturalista senza saperlo. Il patto sociale non è ancora stato stipulato ma, prima o poi, accadrà: per avere sicurezza illusoria ci priveremo della libertà, ovvio, diventeremo uno stato totalitario. Perderemo la dignità, diventeremo un insieme di prostitute e gigolò inconsapevolmente.
C'è chi preferisce l'anarchia, chi vorrebbe la democrazia aristocratica, chi quella popolare, c'è ancora qualcuno che vorrebbe la monarchia assoluta, tutti tralasciano la monarchia costituzionale.
Viva la Regina! Ossequi alla tregina! Lei è una donna così di buon gusto, se il suo popolo non ha il pane lei sfornerà delle brioche calde alla crema per colazione. Mi sarò confusa?
Ma si sa che tutti i miei discorsi tendono all'Italiano medio e mi portano a parlare di Nano trapiantato e all'uomo vestito di bianco.
La mia vita è già tormentata ma loro due non mi sono di aiuto per per trovare il mio equilibrio.
Ho una legge da proporre:"Si può tentare di arrivare al proprio equilibrio purché non rovini l'equilibrio di qualcun altro.", per una volta potrei essere tutelata dall'interno e chissà potrei anche distogliere la mia mente da problemi sociali e pisocologici. Potrei soffermarmi sugli aspetti ontologici e gnoseoligici dell'Essere senza imporre la mia idea neanche nel caso in cui riuscissi a incontrare il Messia.
Come al solito, sul più bello, i miei occhi si aprono e l'altra parte di me tace.