martedì 26 maggio 2009


Iniziò a guardare il cielo, si chiese come mai fosse così azzurro, così ricco di stelle. Si domandava come mai percepiva il color bianco invece che rosso visto che l'universo si sta espandendo e le galassie allontanando. Poi capì: il rosso viene inglobato da tutto ciò che non è rosso. Cominciò a sentirsi un insetto, lei misera donna insignificante, resa ancora più insignificante dal dittatoriale maschilismo, come poteva cercare di capire l'universo. Lei nella sua inutilità, nella sua piccolezza e imperfezione cercare di comprendere l'infinito.
Noi siamo destinati alla morte come tutto qui sulla Terra, siamo limitati e di certo non possiamo comprendere le antinomie di questo mondo che ci disprezza. C'è chi per vivere meglio si rifugia in una religione come dargli torto? Ma non scoprirà mai Dio se non dopo la morte e di certo non potrà tornare indietro a raccontarlo. La morte non può essere sconfitta nemmeno con la crema antirughe, neanche con i lifting, né tanto meno con i trapianti dei trapianti. Possiamo allungarci la vita ma non sconfiggere colei che ci donerà l'eterno riposo.


Scusate, si trattò di un semplice caso di onicocriptosi.

giovedì 21 maggio 2009

Ciò che mi diverte è che di solito si parla dell'amore romantico, quello travolgente, passionale dimenticandosi di quello non ricambiato, quello che vorresti non esistesse invece è lì che perseguita, come una macchia indelebile che non vuole andare via.
Non si può classificare l'amore nella sua molteplicità, però non credo sia giusto nei confronti per le persone che soffrono, che hanno sofferto e che, ahimè, soffriranno, non esplicare i lati negativi di questo forte sentimento.
All'inizio di una relazione tutto appare bello, sembra che il mondo stia sorridendo e che tutto è rose e fiori; poi chissà per quale motivo ci si abitua al partner fino a che via via l'amore si scioglie come neve al sole. Non oso immaginare quante persone siano state tradite: è come se il mondo crollasse addosso, forse neanche una pugnalata dritta al cuore può provocare tanto dolore. Non contiamo poi tutte le volte che si è stati rifiutati: una parte muore.
Non so per quale motivo oggi abbia avuto questa idea malsana di parlare di questo sentimento che ci riempie la vita, anche se a volte vorremmo che non ne facesse parte, forse perché ricco di ricordi o di tante piccole realtà che ogni giorno le persone vivono.
Forse Rhett aveva ragione quando si rivolse a Rossella dicendo "francamente me ne infischio" rinnegando tutto l'amore che per lei provò e che lei non ebbe mai per il marito.

martedì 12 maggio 2009

Gli uomini scelgono Barabba



9 Maggio 1978 due personaggi importantissimi della nostra storia sono stati uccisi. Onorevole Aldo Moro e Peppino Impastato, due parti opposte uno DC l'altro PC. Hanno segnato il nostro tempo e l'avrebbero fatto comunque se fossero rimasti in vita, ma troppo scomodi a chi gestiva il potere in quegli anni. Loro hanno guardato la morte negli occhi e l'hanno affrontata.
Mi piace ricordarli così (anche se io in quegli non esistevo ancora), come degli eroi a fumetti senza il lieto fine.
Quando pensiamo all'Italia, ai fatti che ultimamente ci hanno coinvolto, credo che loro si stiano rivoltando nella tomba, loro non avrebbero permesso tutto questo. Loro sono morti per noi, per darci quel pezzo di libertà e giustizia in cui credevano tanto.
Noi siamo i complici di questi omicidi: con il nostro menefreghismo, con l'assenza di volerci sciogliere da questa libertà subdola e apparente.
Noi uccidiamo questi personaggi per la seconda volta negando i valori come la giustizia, la libertà, l'uguaglianza, l'universalità dell'individuo, il concretizzarsi del sogno di un'Italia finalmente unita.
Ma si sa che la massa tra il Salvatore e l'Assassino, sceglie l'Assassino.

mercoledì 6 maggio 2009

Le memorie di una Pazza


È un periodo in cui scrivere mi riesce difficile, anche se la mia lingua è come una lama ben affilata, perché come miglior difetto è l'incapacità di creare silenzio, intontendo chiunque mi stia vicino.
La mia paura è di mantenere queste pagine virtuali vuote, perché la paura è di arrivare a un punto in cui io sia vuota, ovvero guardarmi dentro e vedere solo un fegato mal ridotto, due polmoni neri che respirano a fatica, un cuore che batte lentamente e del sangue parzialmente anemico.
L'angoscia di essere mentalmente sana, di essere parte integrante di questa società che ogni giorno rinnego, che ogni giorno cerco di sconfiggere e di cambiare, in modo che sia più giusta e soprattutto in pace. Per questo ho copiato il titolo di Flaubert colui che fu arrestato per un romanzo considerato amorale, al giorno d'oggi sarebbe semplicemente realistico, descriverebbe la mentalità del 90% delle donne che io ho incontrato nel mio percorso. Anche lui ebbe delle memorie, anche lui fu pazzo.
Pazienza gli pagherò i diritti d'autore, oppure perché no, chiedere alla nostra compagna di viaggio, Vero, di chiederli in tribunale insieme agli alimenti. Ebbene pure lei ormai andrà nello stesso bagno con la Lussuria, insieme sventoleranno la bandiera rossa cantando Bella Ciao.
Io sospettavo che nella famiglia più amata d'Italia qualcuno rosso esistesse, ed ecco qui la conferma! Per evitare equivoci, il mio è puro e semplice sarcasmo per un argomento in cui il mio interesse è meno di 0.
Ma se davvero i sani fossimo noi e i pazzi loro? I conti non tornerebbero i manicomi sarebbero inefficienti oppure privi di esistenza, ma ora che ci penso i conti non esistono..sono spariti con l'arrivo del Novecento, o meglio, sono diminuiti.
Intanto viviamo questo momento, questo pezzo di storia con la speranza (sì proprio la solita speranza che forse potrebbe anche diventare qualcosa di concreto una volta tanto), che prima o poi fioriscano le rose.