giovedì 9 settembre 2010

Che ne sappiamo noi di ciò che accade nel mondo, siamo soltanto un numero, un codice a barre che serve soltanto agli altri per sapere chi siamo. Che tipo di macchina siamo per far girare questa grossa palla chiamata Terra. Che poi non è una palla, non è tonda è un qualcosa di irregolare che gira in modo ellittico intorno a una stella, neanche tanto grande, il tutto gira nella galassia, la quale gira, anch'essa in modo ellittico. Insomma tutto è un gran giramento. Anche a me girano ma non pianeti, né stelle né galassie. Suvvia signorina non sia così volgare! Io volgare? E quando?
Quando pago le tasse, quando in un rettilineo rispetto i 50, quando parcheggio nel senso di marcia oppure quando cerco di trovarmi un lavoro onesto, oppure quando non copio a un test di ammissione che determinerà tutta la mia intera esistenza?
Forse, signore, il volgare è lei, quando riesce a trascinare nell'oblio persone tendenzialmente persone disoneste a fare i suoi giochi sporchi, oppure quando gioca con le vite degli altri, diciamo, ad esempio durante un terremoto. Non voglio essere più precisa, potrei anche iniziare a esprimere pensieri chiari e nitidi, partendo da francesismi e bestemmie sul suo dio denaro.
Non si preoccupi ho dalla mia due cose: il 2012 e l'età, sì lei avrà pure la faccia di plastica e forse qualcos'altro di gomma, ma io ho i miei 20, quasi 21 anni e volendo posso ancora agire insieme ad altri e cercare, non di cambiare il mondo, ma di aiutare gli altri a capire. Lei, invece, mio caro signore, è stanco, non ce la fa più è logorato da tutta la sua meschinità, vero l'erba grama non muore mai, io sono fiduciosa nell'effetto serra da lei creato per far seccare quest'erba.
Sono sicura che lei prima o poi morirà, non certo per merito mio, ma dalle sue stesse mani ed io starò lì a guardare.
Grazie per l'attenzione, signore, arrivederci all'inferno, sempre da lei creato.

sabato 12 giugno 2010

incoerente, pazzo e perverso

Si stava meglio quando si stava peggio, tutte puttanate.
E non aggiungiamo a questa un' altra bugia: ora viviamo male. Noi che viviamo nella parte globalizzata del mondo abbiamo tutto, abituati al superfluo, soffriamo se non abbiamo dell'altro superfluo.
Dovremmo solo essere sinceri, ma ciò comporterebbe a rinnegare e a toglierci il superfluo e chissà perché questo non ci piace.
Dovremmo solo vergognarci perché siamo pigri, ci lamentiamo ma non siamo disposti a perdere le comodità o a lottare perché tutti abbiano ciò che abbiamo noi. Siamo una generazione e una società veramente di merda.
Dico noi perché pure io sono così, perché tutti sono così se non quei pochi che non cambieranno mai il mondo perché sono troppo pochi.
Mi auguro che al più presto l'umanità venga distrutta solo così ci sarà equilibrio e giustizia.

martedì 13 aprile 2010

Perdonate il pessimismo

Ho preso del tempo, d'altronde l'ispirazione viene dal mondo, se non osservo il mondo non posso scrivere in queste pagine virtuali. Potrei anche chiudere questo blog, non penso che possa interessare a qualcune le parole sconnesse di una persona che ha preferito non accettarela falsa realtà che le viene presentata ma andare al di là delle cose, scoprendo una realtà nuova e peggiore!
Vivo nella mia scatenata follia, poi mi perdo guardando la tv e trovo le cose più disparata, sembra la fine del mondo!!!!
Guide spirituali che lottano contro ideali fasulli quali obbligare la donna a non abortire neanche in caso di violenza con la scusa del "salviamo delle vite", l'abolizione dell'uso dei preservativi in Africa perché si va contro il volere di Dio. Intanto bambini continuano a morire di fame, a morire di AIDS, tu prete, tu vescovo, tu papa, privati delle tue ricchezze, privati della tua chiesa, del tuo vaticano, privati del tuo potere e delle tue comodità per seguire la parola di Dio e iniziare fare della carità, a salvare delle vite.
2010 anni che Chiesa e potere confluiscono nella corruzione, confodono le menti umane per i loro scopi.
Poi c'è il nostro Papi, come faremmo senza di lui, già, senza di lui che ogni giorno ci priva di qualche libertà da sotto il naso e noi che lo lasciamo fare, noi non fermiamo il dittatore che avanza. Noi che prima di essere italiani siamo fascisti rinneghiamo la Costituzione, rinneghiamo le fatiche dei nostri nonni per farsì che noi potessimo avere una vita dignitosa. Nonni cari, non vi dico di perdonare perché non sappiamo ciò che stiamo facendo, anzi vi dico di scendere agli inferi e lasciarci il posto più putrido che ci sia.
Non ci meritiamo nessun tipo di perdono visto il nostro atteggiamento, stiamo calpestando qualsiasi forma di diritto e libertà, non meritiamo altro che l'inferno.
Guardo il mio Paese, ormai irriconoscibile e vedo solo razzisti, mafiosi, truffatori e pagliacci furbi che sono in parlamento.
Forse non è così, c'è chi ha voglia di cambiare, poco importa questa ora è la mia prospettiva e si sa che non esiste una verità oggettiva.

lunedì 22 febbraio 2010

il 22 del 22 nel 22

Il giorno è giunto, l'ora è giunta per intraprendere un nuovo percorso e un nuovo inizio.
Venghino Signori che qui c'è la polenta, bella calda, appena preparata! Ossequi, sua eccellenza, la sua lettera è stata ricevuta, sa lei è così educata, che talvolta mi dispiace per tutto ciò che l'è capitato!
È giusto che ora lei si riprenda tutto quanto, soprattutto la vigliaccheria che geneticamente le appartiene, il suo cognome che presto cambierà non mente!
Sebbene il rispetto nei suoi confronti è al di sotto delle suole delle scarpe voglio conderle una possibilità, la possibilità di sparire, vada dove vuole anche nel nostro territorio ma non si faccia più vedere. Stia tranquillo, la colpa non è sua, non è nostra, è dei suoi antenati.
Ancora baciamo la mano del potere come segno di ineferiorità, come simbolo di appartenenza ad uno Stato con le sue tradizioni, la tradizione dell'aver ucciso e non riconosciuto i veri seguaci di un Dio che forse non ci vuole più.
Il punto cruciale è dunque qui, nel centro della sfera in cui passano infinite rette, infinite strade che potrtano tutte nella medesima direzione, ma questo è un paradosso! No, il paradosso è il corrotto che ha il potere ed esplica una legge contro la corruzione. Ma no -disse il filosofo che si laureò in filologia ma era un'appasionato di psicologia e sociologia- possiama fermamente affermare che è un caso di analogia con la reltà, perchè tu credi che egli stipuli una legge corruzionale e invece è, semplicemente ed ovviamente, tuttaltro.
Perdonate il mio cinismo, ormai avvolto dal pessimismo, e perdonatemi nuovamente se in parte do la colpa a voi cittadini di uno Stato ancora inesistente.