sabato 3 ottobre 2009

La peggior razza è quella umana


Dopo un lungo viaggio introspettivo, mi sono resa conto che ci sono in giro persone acculturalmente ignoranti. Non che io non lo sia, dopo aver perso la capacità di esprimermi con frasi di senso compiuto nell'unica lingua che io sia riuscita ad imparare nella mia breve vita, ho preso una decisione che forse avrei dovuto prendere tempo fa.
D'ora in poi sarò trasgressiva elevato all'infinito, nell'illusione di un'Italia unita, in un frammento di crosta terrestre che non è neanche l'1% del Pianeta, in cui vive la menzogna io non posso che essere sincera. Cercherò di seguire la legge e di pagare le tasse.
In un'Italia illusoria, in cui tutto è trasgressione, la mia trasgressione sarà non essere trasgressiva, ma essere semplicemente una cittadina di una nazione inesistente.



Il nozionismo non porta ad altro che studiare un Leopardi e un Schopenhauer pessimisti, ma all'atto pratico sono gli unici che hanno visto lontano cha hanno vissuto concretamente la società che li circondava dando la visione quasi corretta dell'esistenza. Non sono stati pessimisti ma realisti. In un'umanità disonesta, talmente disonesta che si priva essa stessa del necessario per vivere in salute e sfiorare la serenità. E pensare che una persona mi disse che l'uomo per natura tende la sua vita verso la felicità, io osservo e non vedo altro che distruzione, l'uomo che rifiuta, con tutto sé stesso, sé stesso.
Per non identificarmi in questa specie maledetta da sé stessa ho smesso di guardarmi allo specchio, in questo mi illudo di essere un altro animale, non importa quale esso sia, basta non essere uomo, sì, perché egli è l'unico animale che provoca dolore per il puro piacere di farlo. Ed io perché devo rimanere imprigionata in questa pelle, imprigionata dal mio stesso DNA?
Che soluzione trovare per ritornare al tempo primordiale in cui l'uomo cercava di migliorare la propria condizione, vivere un illuminismo concreto e non puramente ideologico e ipocrita? di certo non può più bastare l'imperativo categorico con le sue leggi massime e nemmeno con l'imperativo ipotetico. Basterebbe forse smettere di pulirsi le natiche con della carta dorata macchiata dal sangue dei nostri padri, e iniziare a leggere qual pezzo di carta, capirlo, comprenderlo e applicarlo.
Talvolta il mio positivismo, e non l'ottimismo di un nano dai capelli trapiantati, mi illude a tal punto che credo che l'umanità, un giorno, possa diventare più giusta.

2 commenti:

ExTinto ha detto...

Mai l'umanità potrà essere giusta: è fatta di uomini!

Anonimo ha detto...

LA PENSO ESATTAMENTE COME SCRITTO QUI. COMPLIMENTI