mercoledì 22 luglio 2020

Meraviglia nel bipolarismo di massa

Trovo affascinante l'essere umano, la sua mente e il suo comportamento nei vari contesti. Prendiamo per esempio i bianchi italiani negli ultimi anni: " I neri devono morire affogati nel mare", "spariamo ai barconi", "300 di meno", "E tu? Non sei razzista? Sei un buonista del cazzo!", "In Libia si sta bene", "nel loro Paese non c'è la guerra".
Il termine buonismo (s. m. [der. di buono]. – Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversarî, o nei riguardi di un avversario, spec. da parte di un uomo politico) è il termine peggiore che potessimo inventarci e utilizzare quotidianamente. Credere nel valore e nella dignità umana non è buonista, ritenere che tutte le persone che popolano la Terra non debbano morire in guerra, di fame o in mezzo al mare non è buonismo. I religiosi lo dovrebbero sapere bene. Così arriviamo alla prima contraddizione affascinante. Da una parte si incita al diritto alla vita in qualsiasi circostanza, al non aborto perché appena l'ovulo incontra uno spermatozoo "è vita", dall'altra però si sostiene che un migrante in meno non sia una gran perdita. Questa sconnessione, una così forte contraddizione che non ci può che lasciare storditi da una parte e meravigliati dall'altra.
I migranti poveri possono anche morire. Fateci caso. Con chi è che se la prendono? Con i neri, con l'Est Europa (però non Russi), con i Sudamericani. Se si proviene da un paese ricco come USA, Canada, Russia, Nord Europa va tutto bene.
Riprendiamoci.
I migranti poveri devono morire a casa propria. Gli omosessuali non possono fare gli omosessuali in pubblico. Non devono assolutamente avere figli. Che non venga loro in mente di sposarsi. Poi le persone T. Loro sono un abominio. Inaccettabile che vogliano cambiare sesso, che vogliano cambiare nome. Inaccettabile che non vivano la vita che i genitori avevano sognato per loro.
Insomma qui di progredire non se ne parla. Tutte queste discriminazioni, però loro sono quelli che difendono la vita. A tutti i costi. Sono disposti a salvare una gravidanza nata da uno stupro.
Se salvi un agglomerato di cellule vai bene, ma sei giustificato a voler vedere morire tutti quelli che non vivono secondo il loro credo.
Semplice.

venerdì 17 luglio 2020

Ma il cielo è sempre più blu

Un testo incompreso, come la maggior parte dei testi di Rino Gaetano.
Uno dei miei cantautori preferiti.
Lui così sarcastico e così sincero. Ha saputo raccontare l'Italia degli anni '70.
Che poi ad ascoltarlo bene, non è che oggi viviamo in un'Italia tanto diversa.
Le ipocrisie sono sempre le stesse.

Ma il cielo è sempre più blu

Ci sono persone che vivono felici e contente,
intanto ci sono bambini che sono schiavizzati, seviziati, torturati.

Ma il cielo è sempre più blu

Chi va in vacanza, chi arriva e chi parte
Chi cerca un lavoro, chi mangia una volta (forse)

Ma il cielo è sempre più blu

Chi dice che non esiste l'omofobia, il razzismo o la discriminazione di genere
Chi viene picchiato, insultato, schiavizzato, stuprato

Ma il cielo è sempre più blu.

giovedì 16 luglio 2020

Dal lungo riposo

Chiedo scusa per l'assenza, ma non avevo più l'ispirazione. Ho lasciato però aperto il blog perché sapevo che prima o poi sarei tornata.
Ho lasciato queste pagine virtuali aperte anche come promemoria per ricordarmi sempre da dove sono partita. forse per comprendere meglio dove andare.
In questi anni, ho viaggiato, ho esplorato, ho fatto errori, ho cambiato strada, mi sono persa, mi sono ritrovata, per poi riperdermi, tornare sui miei passi, sono cambiata, mi sono plasmata, sono andata alla ricerca di me. In parte mi sono ritrovata. Mi sono identificata, mi sono riconosciuta.
E' difficile conoscersi, guardarsi dentro e riconoscersi. Difficile esplorarsi.
Difficile dire a sé stessi di aver agito male, di aver fatto soffrire, di aver sbagliato. Difficile perdonarsi. Ho chiesto scusa tante volte, perché nonostante trovi l'essere umano affascinante e mi piace studiarlo, sono una frana nelle relazioni umane. Mi dimentico compleanni, anniversari, spesso parlo a sproposito, sono contraddittoria, incoerente e anche ritardataria. Eppure sono tanto esigente da me stessa. Lo sono sempre stata. Sono accondiscendete con gli altri quanto severe con me stessa.
In questi anni ho conosciuto mondi nuovi, che poi alla fine si sono rivelati uguali a quelli vecchi. L'essere umano sa essere così complesso e allo stesso tempo così facile da interpretare.
Ho raccolto materiale.
Vi potrò raccontare tante storie inutili di questa società che se ne frega, di chi vive ai margini, di chi non ha voce, di chi ha voce ma non viene ascoltato.
Ho accumulato rabbia e consapevolezza.
Continuerete a non leggermi, ma non importa.
Scrivo per ricordarmi da che parte stare.
Scrivo, come sempre, per non impazzire.
Ciao a tutti, sono io. Sono Gre e sono tornata.